Contanti o carta? La Svizzera preferisce lasciare la libera scelta

Il nuovo Governo italiano ha tentato senza successo di annullare la misura che obbliga i e le commercianti ad accettare il pagamento elettronico. E in Svizzera?
Recentemente, il Consiglio federale si è espresso in merito confermando che non ci sarà in futuro nessun obbligo di accettare il denaro contante in Svizzera. Una misura che, secondo il Governo elvetico, rappresenterebbe "una grave ingerenza nella libertà contrattuale e nel diritto fondamentale della libertà economica".

Se, da una parte, non c’è stato bisogno di prevedere una normativa per l’accettazione del contante; dall’altra parte, non si è nemmeno verificata la necessità – come accaduto appunto in Italia – di introdurre obblighi alla possibilità di pagamento con POS.

Nella Confederazione il contante svolge una funzione di rilievo nel confronto internazionale, anche se tende a perdere importanza rispetto ai mezzi di pagamento alternativi. La pandemia da coronavirus ha poi accelerato i cambiamenti. Cionondimeno, il denaro contante svolge funzioni importanti per l'economia e la società. Assicura ad esempio alla collettività l'accesso alla moneta della banca centrale, rafforza la resilienza alle crisi in caso di interruzione del sistema di pagamento elettronico, tutela la sfera privata e consente alle persone che non dispongono di un conto bancario di partecipare alla vita economica.

Per il momento, quindi, una scomparsa generalizzata del denaro contante "dovrebbe essere evitata". Detto ciò, il Governo "non vuole trasformare in obbligo la possibilità oggi esistente di escludere per contratto i pagamenti in contanti". Tra l'altro, afferma il Consiglio federale, se tale norma dovesse venir introdotta occorrerebbe fare un'eccezione per il commercio online. 


Fonte: tvsvizzera.it